Potrebbe sembrare il titolo di un programma televisivo elitario e complesso, dove gli ospiti s'accapigliano e i politici discutono tra loro, e invece no.
E' un telegiornale, realizzato dai bambini della scuola elementare San Filippo Smaldone di Foggia, che con l'aiuto di giornalisti professionisti e i loro insegnanti hano progettato e prodotto nove puntate di programa trasmesse sulla televisione locale e You Tube.
All'interno ci troviamo tutto quello che serve: interviste, approfondimenti, giornalisti in erba e notizie di vario tipo, dall'alimentazione alle nuove tecnologie, passando per le culture straniere. A completare il tutto un titolo di spessore, che strizza l'occhio al mondo degli adulti. Profuma di aspettative, grandi speranze e del senso di consapevolezza che si ha quando ci si impegna a realizzare qualcosa di importante.
A rendere innovativo questo progetto scolastico, in cui molti studenti di altre scuole si sperimentano ogni anno, è infatti l'inclusione che ne muove ogni singola inquadratura. Tutti i servizi e le interviste sono state arricchite da sottotitoli e segnate con il Linguaggio dei Segni; a cimentarsi in questa difficile impresa gli studenti stessi con l'aiuto di alcuni compagni sordi.
Leggere questa storia mi ha fatto pensare a quei film d'avventura in cui il protagonista si trova alla ricerca di un segno, un indizio. Il manifestarsi di un qualsiasi tipo di suggerimento su quale sia la mossa giusta da fare o se la direzione intrapresa sia davvero la migliore possibile. Come non capirlo, a volte, questo personaggio affaccendato nelle sue vicende che altro non desidera se non una piccola garanzia. La conferma suprema che perseverando nella strada intrapresa, alla fine, tutto andrà per il meglio.
Se ci guardiamo attorno, leggiamo i giornali o ascoltiamo la radio capiterà spesso anche a noi di sperare in un segno di rassicurazione, seppur piccino.
Ecco quindi che in quelle notizie in corso che un gruppo di bambini ha definito piccole, possiamo in realtà vederci qualcosa di immenso, come un segno premonitore. Non soltanto perchè sono realizzate con segni comprensibili a tutti, ma perchè ci offrono la possibilità di sperare: che le cose in futuro andranno per il meglio o forse anche no, ma che se non altro noi ci avremo provato.
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