giovedì 14 gennaio 2016

Ispirazione

Questa è la storia di quel mese dell’anno che è proprio un bel dispetto. Che si posa spigoloso e prepotente tra i tetti delle case. Spazza via in un sol colpo tutti gli alberi agghindati e i presepi illuminati. Scende ventoso tra gli spifferi delle porte. S’infila nei cassetti e spolvera gli animi con il freddo del mattino.
E’ un mese in cui ci insegnano che bisogna darsi da fare con le buone intenzioni. Progettare progetti, sognare sogni grandissimi e immaginare il 'noi stessi' migliore di sempre. Ma se non stiamo attenti, immersi come siamo nel calderone dei bei propositi, Gennaio è il mese che più di tutti rischia di coglierci un po’ alla sprovvista. Di investirci senza accorgercene una domenica qualsiasi, tra il sonno del divano e il caldo della coperta. In uno di quei giorni di sole asciutti e un po’ indolenti, che seccano le labbra e accecano gli occhi.
Per alcuni di quei giorni, quel che ci  occorre è una buona ispirazione. Ci serve uscir di casa e incontrare qualcuno che non si conosce o si conosce poco. O che, meglio ancora, si crede di capire come il palmo della propria mano. E che invece cela un universo di novità.
Ispirazione. Questo racconta la fotografia vincitrice di ‘Amare le Differenze’, il concorso dell'Associazione Movidabilia che chiede ai suoi artisti di trovare creazione proprio là  dove alberga la diversità.
‘La vera buona scuola’ è lo scatto in cui Michele Lazoi racconta di un cortile come ce ne sono tanti e di un'assemblea studentesca come ce ne sono tante, forse anche troppe direbbe qualcuno. Di un sorriso, quello di una studentessa con un megafono in mano e la sedia a rotelle in mezzo ai piedi. Di uno sfondo colorato, fatto da un gruppo di ragazzi che ascolta in silenzio. Di una storia raccontata senza paure in mezzo a un disordine di gambe e sedie, questa volta senza le ruote. Di zaini aperti ovunque e mai richiusi, di cappucci sopra a teste tutte diverse e un po’ uguali tra di loro. Di un megafono passato di mano in mano. Che amplifica i suoni mentre moltiplica l’ispirazione.

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