sabato 30 gennaio 2016

Abbracci

Ci sono gli abbracci su whatsapp. Che chiudono messaggi di un amore impalpabile. Provano a scorrere fitto fitto tra i fili del wi fi e connettersi al cuore di chi li riceve. 
Ti abbraccio fortissimo. Ti stringo tantissimo. Ti voglio bene, anzi benissimo.
Quelli sono gli abbracci del Superlativo Assoluto

Ci sono gli abbracci che li aspetti tutto il giorno. Mentre ti giri e rigiri tra il lavoro o lo studio come un polpo nell'acquario. Sognando con la mente l'istante in cui potrai tornartene a casa. E finalmente abbassare la guardia. Gettare le armi e lasciar scorrere la fatica giù giù in fondo all'anima. 
Quelli sono gli abbracci da tutti i giorni

Ci sono gli abbracci sproporzionati. Con qualcuno più alto e qualcuno più basso. Chi abbraccia la pancia e chi abbraccia con la testa piegata all'ingiù. Che si staccano subito ma durano una vita.
Quelli sono gli abbracci col mal di schiena

Ci sono gli abbracci passati. Che c'erano ieri e oggi non ci sono più. Ma che se chiudi gli occhi puoi sentirne il caldino dei ricordi tutto intorno alle spalle. E subito dopo quella stretta allo stomaco che ti strappa un sorriso, amaro come un cioccolatino al liquore. 
Quelli sono gli abbracci del tempo che fu

Ci sono abbracci che ti arrivano di soppiatto ma tu non ti spaventi. Ti appoggiano le mani un po' dove capita, tra i capelli e i lobi delle orecchie. Mentre stai lavando i piatti o scrivendo al computer. E affondano la faccia tra le scapole e il collo. Ti riempiono di baci scomposti e un po' disordinati. 
Quelli sono gli abbracci della fiducia

Ci sono gli abbracci che non vorresti dare mai. Quelli strappati con la forza dei sensi di colpa, delle convenzioni e dei doveri. Quelli che non ti puoi proprio rifiutare e quindi abbracci. Con le spalle spigolose e il petto già allontanato di qualche centimetro. Che ti fanno capire quali sono gli abbracci che contano davvero nella tua vita.
Quelli sono gli abbracci da feste comandate

Ci sono gli abbracci che provano a consolare. Che asciugano il dolore dell'altro stringendo a più non posso, mentre lo assorbono come lo scottex a tre strati. Che mentre abbracci vorresti tanto dir qualcosa di utile e importante. Ma niente, dalla bocca proprio non ti esce nulla. E così abbracci un po' di più. Come dieci, cento, mille milioni di strati di scottex. 
Quelli sono gli abbracci che si sorridono tra lacrime

Ci sono gli abbracci in cui ci si stringe alla stessa altezza del cuore. Con lo stesso slancio. Lo stesso affetto. Non esiste un abbracciante né un abbracciato. Bastan due occhi ben sintonizzati per sapersi muovere e cercarsi le spalle proprio nel medesimo identico istante. 
Quelli sono gli abbracci da amore sincronizzato

Ci sono gli abbracci cercati e mai trovati. Sfuggiti sepolti dall'abitudine e dai dispetti. Arrugginiti da una pioggia ostinata e rancorosa. Che alzano le braccia un po' imbarazzati e ricadono inermi senza successo. Che potrebbero essere ma per ora non sono. Che molto vorrebbero e un giorno potranno. 
Quelli sono gli abbracci della mancanza

Ci sono gli abbracci di chi non vedi da una vita. Che mentre ti rincorri col sorriso stampato in faccia,ti passano negli occhi tutti i motivi per cui non vedi l'ora di abbracciarla. Questa persona che non vedi da una vita.
Quelli sono gli abbracci in cui stringi e ridi tanto, dondolandoti da una parte e dall'altra

Ci sono gli abbracci di quando si esulta. Che intorno ti può succeder di tutto ma a te non ti importa nulla di nessuno. Vuoi solo abbracciare e lasciarti abbracciare. 
Quelli sono gli abbracci del Ce l'abbiamo fatta

Ci sono gli abbracci di quando dici addio. Che non vorresti staccarti mai e mai più. E pensi e ti chiedi se è proprio vero che devi dire addio e mentre te ne stai attaccato attaccato vorresti che l'altro sapesse. Che qualsiasi cosa vi porterà la vita voi dentro al cuore non vi staccherete mai.
Quelli sono gli abbracci del Ma me ne devo proprio andare?

Ci sono gli abbracci taciturni. Che non dicono nulla ma abbracciano e basta. 
Quelli sono gli abbracci delle persone che si sanno l'un con l'altra

Ci sono gli abbracci con soltanto tre braccia. Che mantengono l'equilibrio meglio e più intensamente di quelli a quattro mani. Abbracciano sbilanciati ma mantengono il baricentro. S'allungano di slancio e chiudono un cerchio che più perfetto non si può.
Quelli sono gli abbracci da farci una fotografia 



Uno scatto di Christian Tasso realizzato nell'ambito del progetto Quindicipercento. Come il numero di persone disabili presenti nel mondo. L'immagine è stata selezionata ed esposta per la mostra Images of Ability, realizzata dall'ONU in occasione della giornata internazionale della disabilità, 

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