lunedì 12 ottobre 2015

Se lo fanno i gatti



Subito dopo l'Università ho svolto un anno di Servizio Civile nella mia città. Lavoravo con una ragazza poco più giovane di me e sono stata impegnata per dodici mesi nell'ufficio relazioni con il pubblico del Comune. Aiutavamo le persone ad orientarsi nella burocrazia cittadina.

In poche parole, mi pagavano per parlare. Il regolamento di un concorso, l'orario di un ufficio, dove e come si fa la raccolta differenziata - gettonatissima davvero - dove cercare cosa e come ottenerlo. Ci hanno chiesto di tutto e anche di più davvero.

Sono stati mesi speciali in cui rendersi utile si trasformava in un piacere quotidiano, alternato a una serie di attività di gruppo appositametne organizzate per incrementare il senso di condivisione dei ragazzi coinvolti.

Giornate che si svolgevano tutte in un centro diurno per disabili con annessa cascina, orto, e - udite, udite - spazio riservato agli animali.


Ad allietare le nostre ore erano solitamente due gattoni abituati a girovagare per il centro a loro piacimento. Uno di loro era rimasto coinvolto in un incidente quando era molto piccolo. Risultato, coda spezzata e una zampina amputata.

'Un vero ospite del centro disabili' avevamo commentato con gli altri volontari.

'Ah ma vedeste come salta e si arrampica su per gli alberi. Come un gatto normale'. Ci ha detto la responsabile.

'Per forza'  era stata la logica conclusione 'Lui non lo sa mica di essere disabile. Fa tutte le cose che vuole fare, solo che le fa a modo suo'.

Capite?

Un animale in effetti non conosce i propri limiti fisici perchè nessuno glieli ha mai verbalizzati. Non conosce etichette sociali e non saprebbe dirvi se sia meno offensivo dire 'disabile' piuttosto che 'diversamente abile'. Sono cose che non conosce, che ignora per puro istinto naturale. E' quello che è, senza nomi e senza parole. E vive come può.



Certo, direte voi, noi non siamo gatti quindi il paragone si fa piuttosto audace. E ancora più certamente, la consapevolezza di sé stessi e dei propri limiti fisici è fondamentale e prima ci si fa i conti, la si elabora e digerisce e meglio è.

Ma una volta ogni tanto è bene ricordarci che esistono universi paralleli, in questo caso felini, in cui le disabilità sono solo una caratteristica fisica e non il fulcro di una intera personalità.

Per ricordarcene meglio possiamo goderci la splendida galleria di Monika Malek, artista polacca che con la sua macchina fotografica immortala prevalentemente gatti; tra questi scoprirete anche gatti disabili o affetti da malattie gravi. Fotografati mentre giocano, s'azzuffano, spiccano balzi assurdi per muoversi da una parte all'altra della casa.

Oltre ad essere gatti davvero meravigliosi mi fanno pensare a tutte quelle volte che ho avuto paura di fare un salto - reale o metaforico che fosse - perchè la disabilità o semplicemente il mio carattere mi hanno frenato dal farlo. Mi fa pensare che a volte bisognerebbe non pensarci. Fare le cose al meglio che si può e con i mezzi che si possiede.

E se lo fanno i gatti, di sicuro possiamo provarci anche noi.

Pallina, la mia gatta amatissima e regina della casa

[CREDITS - MONIKA MALEK]

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