mercoledì 30 settembre 2015

- Cantare un ritornello -


Ci sono età che raccontano di pensieri che corrono veloci. 

Cambiano con il colore del giorno.

E si rigirano tra le lenzuola della notte. 

Di abbracci stretti stretti che lasciano l'odore addosso.

Di vestiti spiegazzati in motorino. Di canzoni a squarciagola.

Quando conosci solo il ritornello e un pezzetto di strofa ma non te ne importa niente



Adolescenza è cantare un ritornello 

Sperando di imparare,

a un certo punto,

anche tutte le altre strofe



A un certo punto finisce tutto. Impari tutte le strofe che pensi ti possano servire e passi ad un'altra canzone. 
Ecco, l'adolescenza è  un po' così. Dannatamente rompipalle come solo i cambiamenti non richiesti possono essere.Viverla è difficile. Raccontarla quasi impossibile. 

Una regista, Juliane Biasi Hendel, ci è riuscita e ha fatto anche di più, raccontando l'adolescenza di due giovani ragazze non vedenti. 


'Il colore dell'erba' è il viaggio nella vita di Giorgia e Giona, amiche inseparabili unite dalla medesima disabilità e dal desiderio di trasformare la loro adolescenza in qualcosa di più che un semplice periodo da superare. 

Insieme si sono prestate a mostrare la loro storia di fronte alle telecamere di Juliane e del suo staff, che nel giro di tre anni le ha seguite e conosciute da vicino documentando ogni loro spostamento arrivando a realizzare un progetto davvero ambizioso.

Determinata e decisa Giorgia più timida e riflessiva Giona, insieme formano la coppia perfetta per esplorare il mondo. Vivere l'adolescenza per il trauma bellissimo che conosciamo tutti. Quello che porta a chiudersi la porta di casa alle spalle e a lanciarsi nel buio. A imparare nuove strofe di nuove canzoni. E scoprire molte volte di essere più in gamba di quel che si credeva. 

Nel documentario le ragazze realizzano il sogno di libertà che accomuna tutti gli adolescenti e ancor di più i disabili: l'autonomia. Per raggiungere quest obbiettivo Giona e Giorgia decidono che senza l'aiuto di nessuno percorreranno la strada verso la gelateria che si trova in riva al Lago di Garda - dove è stato girato il documentario -. 

Nel realizzare questa piccola grande impresa, le due amiche spezzeranno il legame che le tiene legate alla loro disabilità. Si scopriranno più indipendenti, in gamba e piene di coraggio. Che poi è ciò che di solito serve per affrontare anche tutto il resto della vita e non solo l'adolescenza. 

Il film è prodotto dalla casa torinese Indyca e sostenuto da Trentino Film Commission Piemonte Film Commission; è stato anche riconosciuto di interesse culturale attraverso un contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il documentario è stato trasmesso nell'estate da Rai.tv in una versione inedita e ridotta, e nel mese di gennaio verrà proiettato anche nelle sale cinematografiche. 

Nell'attesa non perdetevi il trailer...! 



1 commento:

  1. Non è mai facile superare i propri limiti e andare oltre se stessi... A maggior ragione se questi sono tangibili, legati a doppio filo a noi! Complimenti a queste due ragazze!

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