giovedì 4 dicembre 2014

"I'm ten feet tall..."


'Been trying so hard not to let it show
But you got me feeling like
I’m stepping on buildings, cars and boats
I swear I could touch the sky

Ohhh oh ohhh
I’m ten feet tall
Ohhh oh ohhhh
I’m ten feet tall'

Energia. 
La posso sentire scorrere nelle vene. Nelle braccia. Nel sangue che mi scorre dentro il corpo.

E allora sì che potrei ballare. Quasi ci provo ad accennare qualche movimento con le spalle -perchè io quando ballicchio un pochino, ballo di braccia e spalle stile anziana che dondola sulla sedia a ritmo di balera paesana -. 
E più che ballare, quando ascolto certe canzoni, io sogno. Dal lontano 1997, anno in cui ricevetti il mio primo walkman con annessa compilation del Festivalbar, quando ascolto una canzone che amo, esploro mondi tutti miei.

Ho conquistato universi paralleli con 'Top of the Pops'. Ballato - sempre in sogno s'intende - le più dolci melodie con Tiziano Ferro. Fatto tremare le discoteche del mondo con Madonna e Lady Gaga. Ho cantato con Laura Pausini.

E tra un viaggio mentale e l'altro mi sono resa conto, nel corso degli anni e un cd dopo l'altro, di una cosa fondamentale. 
Nei miei sogni io sono sempre io. Faccio cose che normalmente non farei, certo; e che desidererei saper mettere in pratica - chi non vorrebbe salvare il mondo in stile Sailoor Moon, con contorno di esaltante e apocalittica melodia da cinema versione 'tu sei la nostra eroina', per poi vivere di gloria per i successivi cinquant'anni? Appunto, tutti -. 

Ma nonostante ciò, nei miei magici sogni non mi sono mai immaginata più alta o più bella. Più sciolta e disinibita magari sì. Ma questo, credo, rientra nella sfera delle cose che bisogna fare prima ancora che essere; quelle cose che, in fondo in fondo, tutti possiamo imparare e perciò alla portata di tutti. Perfino mia.

E vi dirò, questo ragionamento metabolizzato negli anni mi ha stimolato un moto di orgoglio personale - pur non avendo il benchè minimo merito da accreditarmi, ma tant'è già che sogno...;)
Perchè tanti anni fa, la parte beata e fantasiosa del mio cervello ha guidato i miei desideri verso qualcosa che in realtà io stavo ancora aspettando di capire per davvero.
E cioè che io, prima di essere voglio fare. Voglio fare tutto, ma proprio tutto. E per fare tutto quello che voglio, qualche cosa la dovrò imparare da zero. Tipo a sciogliermi. A ballare. A recitare. 

Proprio recitare, stare su un palco e interpretare è una di quelle cose che desidererei imparare da anni ma che, purtroppo, ancora non ho provato a fare. Perchè ciò che sono adesso - e sarò sempre - mi blocca un po'. 
Mi blocca pensare al mio corpo sotto i riflettori di un palcoscenico. Penso che stonerebbe troppo e mal si adatterebbe a qualsiasi tipologia di personaggio io possa interpretare.
Lo penso a torto, già lo so. Ma la paura, si sa, è dura a morire. E per svegliare l'attrice che è in me ecco che arriva la storia di stasera (mica pensavate che vi avessi fatto tutta sta pappardella di racconto per niente?).


Lei è Mimie Mathy, un'attrice francese che io ho conosciuto tramite un telefilm su La7 una sabato sera qualsiasi, mentre saltabeccavo da un canale all'altro. La serie si chiama "Josephine, ange gardien", in cui Mimie interpreta un angelo custode chiamato a risolvere le beghe degli umani. 

E come forse avrete capito, Mimie, oltre che attrice, è nana. E' alta un metro e trentadue centimetri - solo due centimetrini in più di me - 'eppure' ho pensato in preda a tutta l'emozione del mondo manco ci fossi io in televisione 'lei recita'. Come farebbe una qualsiasi persona normalmente alta. 
E lo fa perchè ha imparato a farlo; ha studiato, si è esercitata, avrà sconfitto paure e conquistato sogni. 
E semplicemente fa. Fa così tante cose e così bene che nella sua biografia - gentilmente offerta per noi da Wikipedia - non troverete la benchè minima traccia del suo essere nana. 

'Essì' ho pensato infine ' lei fa quello che anche io vorrei fare e che ancora non ho avuto il coraggio nemmeno di provare'.
Ma che almeno, ora lo so, è possibile per davvero. 
Si parte sempre da questo, in fondo. Da una possibilità.



4 commenti:

  1. Leggere cosa sei quando senti la musica mi ha fatto sorridere: io sono tale e quale a te! Mi improvviso dj, cantante, vincitrice di chissà quale concorso ed è bello perchè sono Luisa, con la mia facciona tonda e le mie coscione, ma sicuramente più forte e fiduciosa in se stessa. E questa è una cosa che accomuna tante persone, una cosa che va oltre l'aspetto fisico. Sai, io ho sempre avuto un gran timore ad espormi in pubblico: divento rossa se parlo davanti ad altri, mi mangio le parole e uso una voce di diverse tonalità più acute della mia voce naturale, e sai come l'ho (in parte) combattuta questa cosa? Proprio recitando. E non sono nessuno, ne brava ne una schiappa, sono semplicemente io che provo a combattere i miei "mostri"
    Denise: fallo. Qualsiasi cosa ti piaccia, ti faccia sentire viva, pensi possa aiutarti a migliorare come persona: fallo!
    Un abbraccio!
    Life, Laugh, Love and Lulu

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    1. Che bello scoprire che anche altre persone condividono la mia stessa modalità di ascolto della musica! Mi fa sentire meno stravagante..;)
      grazie anche di aver condiviso con me la tua storia di attrice! Ti dirò, oltre alla questione 'aspetto fisico' mi blocca un po' anche la paura del turbinio di emozioni della recitazione. Quelle che normalmente vivo quando vedo altre persone recitare..Diciamo comunque che un corso di recitazione è in stand by nella mia mente da circa due anni. Prima o poi...:)

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  2. Deni tu secondo me ci potresti riuscire tranquillamente! E poi non avevi detto che avevi già fatto un corso in questo senso? Ecco, io credo non ci riuscirei mai, sono troppo timida, parlare davanti a molta gente mi metterebbe in difficoltà! Poi con la - non - R che mi ritrovo nun ce la fo'. Volere è potere e tu ce la puoi fare! ;)

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    1. Si fabi, ho seguito un corso di dizione! E ho scoperto di quanto studio avrei bisogno per recitare in maniera umana...Altrettano vero è che, brava o non brava, ai tempi del corso e della radio ero decisamente più sciolta a parlare. Riuscivo a gestire abbastanza bene anche l'approccio alla telecamera. Sostanzialmente perchè sono cose per cui serve allenamento. Personalmente, appena smetto di fare tutte queste perdo 'il ritmo'. Insomma, ho tutti i motivi per ricominciare...! E tu per iniziare. Peraltro la non- r di certe attrici io la trovo semplicemente divina...;)

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