giovedì 6 novembre 2014

Le ali del gabbiano...

Fonte: deejay.it
...Che ridendo e scherzando...è passato già un mese...
Sono partita senza nemmeno sapere da che parte iniziare. Ma sapevo cosa volevo. Volevo un blog che parlasse di me e di chi mi somiglia.

Volevo 'trasformarmi in forza'.
Perchè spesso da chi è disabile si pretende che trasformi la propria condizione in uno strumento di forza. Anche io lo pretendo da me stessa.
E io ho pensato milioni e milioni di volte a come trasformare questa Cosa - perchè è così che ogni tanto la chiamo la mia disabilità...la "cosa" - . 
Trasformarla in una forza. Perchè per anni ho pensato di doverlo fare, di dover trarre qualcosa di buono dalla Cosa in questione. 
E ho cercato dovunque (ma proprio dovunque eh); tra i libri delle biblioteche, tra i tasti bianchi e neri del pianoforte - lì ci ho trovato poco talento, un  pizzico di isteria compositiva e quei "piano, con dolcezza" che tanto amavo leggere in cima agli spartiti -.
Nell'mp3. E prima ancora nel lettore cd e prima ancora nel walkman con le cassettine registrate a mano. Nelle aule dell'Università e in tutti i posti in cui ho lavorato - al chiuso, all'aperto, in mezzo alla gente, in solitaria...- . 
Ho pensato di trasformarla in un libro (risate fuori campo) e un programma radiofonico (durante l'anno di stage passato a balbettare di fronte ai microfoni di Radio6023..).
E l'ultima trovata è di adesso. Un blog - 'che in fin dei conti è gratis' ho pensato ' e non mi costa molto provarci' -. Non ho mai capito quale fosse il sistema giusto. 
Quando ancora non sapevo cosa avrei creato, sapevo già come l'avrei voluto chiamare - per la serie..."ho in mente solo il superfluo, all'essenziale penserò dopo" -.
The Disability Girl. 
Perchè forse è sgrammaticato e scorretto. Ma fa tanto slang giovanile, ragazze 'on the road' senza pensieri, e scritte a caratteri cubitali che rendono affascinante anche il più lercio di tutti i muri metropolitani.
E soprattutto perché, alla fine, è quello che sono.

E da allora è passato un mese. Che sembra un nulla, ma è così tanto per me.
Un mese in cui questo piccolo spazio si è trasformato proprio in quello che desideravo. Un posto per raccontare le storie, la gente, e la disabilità. E per raccontare me stessa. 
Un mese esatto da quel giorno in cui ho scritto il mio primo post. Con imbarazzo, incertezza e preoccupazione. E un mese in cui tantissime persone mi hanno fatto sentire che avevo intrapreso un bel percorso. Un passo giusto che adesso desidero portare avanti con tutta me stessa. 
A costo di rubare ogni scampolo di tempo libero che mi è rimasto - a dir la verità, ormai proprio poco poco. E a dispetto di quei 'mi piace' che da alcune persone avrei tanto voluto ricevere - ma che non sono arrivati, eppure mi hanno permesso di essere immensamente grata per tutti i 'brava' inaspettati. Ringrazio di cuore chi me li ha regalati.

E per festeggiare il nostro mesiversario - si dice ben così, no? - vi regalo un video che mi ha fatto sorridere e riflettere. Me l'hanno fatto scoprire i ragazzi di Pinocchio a Radio Deejay, una sera mentre tornavo a casa dal lavoro. 
Il video fa parte del progetto #IAmComfortableBecause ed è stato realizzato da iNature Skin Care e ci presenta le diverse risposte fornite da adulti e bambini alla domanda 'Cosa cambieresti del tuo corpo?'
Quanto potrei considerarmi spoileratrice se vi dicessi che i bambini sono stati i più bravi? 
Mentre gli adulti criticavano nasi, orecchie e smagliature, loro pensavano a come trasformare quella domanda in un regalo. In una cosa bellissima, e piena di magia, che avrebbero voluto tanto avere. 

E io...vediamo....io vorrei le ali di un gabbiano...per muovermi leggera e velocissima. E voi, cosa regalereste al vostro corpo se poteste? 


Il video si trova solo in inglese. Per qualche aiuto sulla traduzione delle risposte seguite il link di Radio Deejay.

3 commenti:

  1. Buon primo mesiversario Deni! Direi che anche io opterei per un bel paio d'ali se potessi scegliere! ;)

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